venerdì 5 marzo 2010

Mentre scendi


Mi sono preso una pausa.

L'ho fatto, ogni tanto bisogna staccare.
Le cose non sono oggettive, me l'ha detto Gianni, mio fratello.

Me l'ha detto solo per tirarmi un pò su e non ci credo, non fino in fondo.

Per quel pò che è vero, però, ora sto meglio.

Sono stato a sciare, ancora neve.
Coperte di bianco, le cose sono un pò più oggettive, forse, sicuramente molto belle.

Caricherò qualche altra palata di neve appena mi sarò fatto un canale youtube e avrò recuperato la telecamera, che proprio a causa della neve, questa volta a roma, si è rotta.
In verità la telecamera si è rotta perchè sono un demente, la neve mi ha solo dato una mano.

Mi ha dato una mano anche a riposarmi e a scendere dai monti, però.

Mentre scendi stai attento a seguire bene quello che hai sotto i piedi, cerchi di non scomporti mentre prendi velocità.

Non mi è riuscito sempre, ho fatto un bel paio di voli.

Ti rialzi e ricominci.

Scendi ancora, ancora più veloce, il più composto che puoi.

Eisenberg ha detto, un pò di tempo fa:

« non è possibile conoscere simultaneamente la velocità e la posizione di una particella con certezza »

in questa scatola a sonagli che mi ritrovo al posto della testa è come se avesse detto:

« non puoi dire quello che sei ora fino a che non sarai qualcosa di diverso »

e anche:

« mentre guardi, ogni cosa sta cambiando »

questa roba continua a ronzarmi in testa, mentre inizio un nuovo lavoro, il più bello che ho mai potuto fare.

Potevo dirlo anche con meno parole.

Potevo dire anche, semplicemente:

sto bene.