lunedì 21 maggio 2012

Tunisia, Frammenti di una rivoluzione - Crowd Founding parte2


Qui

avevo già parlato del Crowd Founding: in parole povere, un modo per finanziare dal basso i progetti indipendenti.
Gente come voi e me che invece di pagare 5 euro per il biglietto di uno spettacolo o il dvd di un video,
li spende per finanziare un film ( il caso di korin ), un cortometraggio, o un documentario, e riceve in cambio il dvd o la possibilità di vedere il filmato, a produzione finita.

Ho già anche parlato di quanto mi piaccia il nuovo processo, e sia una manna per i produttori di video.

Quello di oggi è un esempio che ho a cuore.





Perchè è un reportage sulla rivoluzione Tunisina, e la Tunisia assieme ad altri paesi del Medio Oriente ha conosciuto in quest'ultimo anno una stagione di rivoluzione vera, che ne ha fatto un paese modello per dinamiche di insurrezione, ma anche propaganda, repressione, e strumentalizzazione della volontà popolare.

Perchè racconta da vicino la vita di un popolo in ginocchio per la crisi e la mancanza di crescita economica, ma attraverso le storie di uomini comuni, alle prese con rabbia, frustrazione, e una disperata necessità di sopravvivenza.

Non sentirò nulla di questo nei telegiornali. L'unica speranza che mi resta di ricevere quelle storie è aiutare gli autori del reportage a raccontarle.

http://www.produzionidalbasso.com/pdb_1046.html

Questo è il link per sostenerli.

Ci sono altri trailer, tutti i dati e la spiegazione precisa del progetto. Cinque euro non sono nulla, e in compenso si tratta di un gran bel lavoro.

L'ultimo motivo che mi lega al progetto è che ho conosciuto per bene Filippo del Bubba, l'autore del reportage, nei primi anni in cui mi sono spostato a Roma per lavorare da videomaker.

Già allora i suoi video avevano sensibilità e raffinatezza sufficienti da farmi incazzare di invidia come un bue.
Abbiamo buttato serate ambulanti, cene improbabili, anni interi a discutere del senso di quello che facevamo: a scontrarci sui metodi, sull'etica, e sul compenso.
Siamo quasi finiti sul lastrico, abbiamo quasi risalito la china, quasi avuto successo, quasi fatto a schiaffi.

La verità è che ognuno di noi sentiva chiaramente la tempesta che stava arrivando.
E ognuno di noi ci si è buttato in mezzo, coi suoi tempi, a modo suo.

Questo è il suo modo.

E a me sembra bellissimo.

domenica 6 maggio 2012

I consorziati

E' uscito un nuovo servizio di Report al quale ho collaborato,

presto altre novità