giovedì 16 maggio 2013

Non siamo più noi


La prima volta è stato nel 2004.

Ero a Roma da pochi mesi, ed avevo appena conosciuto Sergio Spina.

minuto 2 e 30 secondi, questo brindisi all'analogico lo offro io:

 

Vorrei scrivere pagine intere su Sergio Spina e sulla sua figura leggendaria.
Non posso, non fosse altro per onestà: sono stato a cena a casa sua una volta sola.
Ma la ricordo come stessi ancora mangiando: c'era anche Amedeo Ricucci, anche se è un'altra storia.

Durante la cena è Sergio stesso a spiegarmi perchè la cucina italiana è la migliore, nel mondo.
Non per spavalderia: mi dà una spiegazione storica etnologica culturale: siamo, dice, il primo paese dove allevamento e macellazione di tutti i tipi di animali sono stati conosciuti e padroneggiati contemporaneamente, ed allo stesso tempo il primo paese con le condizioni climatiche adatte alla crescita della maggior varietà di vegetali commestibili.
Aggiungi il mare, dice, mentre mi serve il primo piatto di pasta e bottarga che abbia mai visto, e sei a posto.
Ed ero a posto davvero.

In mezzo alla cena Sergio si è alzato ed ha acceso il dvd.

http://grooveshark.com/s/Practising+Practising+Just+Great/39fZvh?src=5

le prime note giocavano col nostro silenzio, si spargevano sui piatti, ci allargavano un sorriso.
a 2 minuti e 38, con l'ingresso dell'orchestra, Sergio portava in avanti il braccio, a pugno chiuso.
Da sotto gli occhiali fissava con occhi felici: "Senti che potenza!"

Io avevo da poco finito l'università, pensavo alla Roma di Pompeo, alla leggenda del suo arrivo alla villa di Lucullo:

 - is enim tam splendide epulabatur ut nemo umquam magnificentiora convivia apparare posset.


 - quello (Lucullo) infatti pranzava così splendidamente che nessuno mai poteva preparare convivi più magnificenti.

Cena perfetta, musica ispirata, conversazione di cultura: Lucullo e Pompeo per me, in quel momento, non erano un'altra storia. Mancava solo che Ricucci e Spina indossassero toghe e calzari.

Non è una bella immagine, lo so.

Forse centra meglio il tutto Ricucci stesso quando dice che andare a cena da Sergio Spina era come andare a cena da John Belushi.

Ma è un'altra storia, appunto.

La mia prima volta, dicevamo.
Avevo appena conosciuto Spina, e lui stesso mi aveva portato alla Road.

In quei giorni Sergio stava completando una puntata della Storia Siamo Noi.

Ostalghia, si chiamava la puntata.



Una puntata che tirava le somme di quello che dopo l'unificazione della Germania era stato un sentimento diffuso nelle generazioni precedenti alla mia: lo nostalgia per la DDR.
Avevo rivissuto il crollo del muro di Berlino ed i momenti seguenti, mentre catturavo il materiale per quella puntata.

La mia prima volta, a La Storia Siamo Noi, era stata da assistente.

Anche la seconda volta, sempre alla Road, qualche giorno più tardi, avevo collaborato a questo:


Ancora, caricando trasmissioni radiofoniche e archivi RAI avevo imparato un sacco di cose sulla nascita dell'informazione indipendente e di un nuovo mezzo di intrattenimento, in Italia: le prime radio libere.
Questo avveniva mentre anche internet si preparava a diventare nuovo tramite di informazione ed intrattenimento indipendente, per me, e avevo tracciato le analogie tra la mia esperienza e quelle dei protagnoisti della puntata.
L'autore della trasmissione era Amedeo Ricucci: è così che l'ho conosciuto; la cena da Sergio Spina, anche se la racconto prima, è avvenuta dopo.

Per inciso: dalla Road Television, bene o male, non mi sono più allontanato.
E' ancora il posto a Roma dove assisto alla realizzazione dei migliori prodotti televisivi, con le migliori maestranze.

A parte la Road, ci sono state moltissime altre volte.

http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/beijing-lhasa/828/default.aspx

Questa da montatore.
Era il 2007, la Cina stava sviluppando una politica economica che non riguardava più il cambiamento del nostro futuro: la bancarotta di Lehman Brothers ci sarebbe stata un anno dopo, ma io avevo già potuto sentire tutto nell'aria mentre lavoravo a quella puntata a Firenze, in un altro studio che mi ha sempre impressionato per competenze e professionalità:

http://visualaffaire.com/Site/Visual_Affaire.html

Molte altre volte ho collaborato da esterno al programma, trattando molte altre storie:  dal cinema indipendente indiano a Piazza Fontana.

L'ultima in ordine di tempo è anche la più famosa purtroppo.

http://www.amedeoricucci.it/silenzio-si-muore/


Per me, è stato solo un altro passo di crescita umana e professionale.

La notizia che ho letto stamani

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/spettacolo/2013/05/16/RAI-GUBITOSI-STORIA-CHIUDE-LASCIA-MINOLI_8715327.html

mi ha posto un dubbio sul futuro del programma.

Considerato che il programma, poi, ha seguito la mia crescita come un compagno, da quando ho cominciato questo lavoro, il dubbio si è esteso anche a me.

Credo siano in molti, a pensarla come me, ognuno con la sua storia personale.

Un sacco di storie.
Che no, ora che mi viene in mente non sono altre storie.
Sono, e fanno parte, di una unica grande Storia.

Che sarebbe un enorme danno, se smettessimo di essere noi.

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